Era il 1971 quando cinque musicisti bluegrass, il mandolinista John Duffey,
il chitarrista John Starling, il banjoista Ben Eldridge, Mike Auldridge al
dobro e Tom Gray al basso decisero di mettersi insieme. Ricavarono il loro
curioso nome dal fatto che inizialmente si esibivano di rado: una volta la
settimana in due locali della Virginia e del Maryland. Già da subito si
differenziano dagli altri gruppi della seconda generazione del bluegrass per
l’uso del dobro anziché del fiddle e soprattutto per la scelta dei pezzi, molto
eclettica, orientata non solo verso gli standard quanto verso brani
contemporanei, preferendo composizioni di provenienza rock e jazz. Un modo di
avvicinarsi al bluegrass si potrebbe dire urbano, rispetto a quello
tradizionale di altri, che insieme alla loro indubbia bravura li hanno fatti
divenire uno dei gruppi più significativi ed importanti di questo genere
musicale.
Nel 1972 per la Rebel esce il loro primo disco, dal semplice titolo Act I,
cui fanno seguito Act II, Act III e Old Train, per poi
arrivare nel 1975 ad un doppio vinile, Live At The Cellar Door, un disco
imprescindibile nella storia della musica bluegrass. Qui i Seldom Scene
ripresentano i pezzi più belli della loro produzione: preziose gemme come City
Of New Orleans, Rider, Muddy Water, Wait A Minute e Old
Train, questi ultimi due dalla magica penna di Herb Pedersen, fanno parte
di questa raccolta riscaldata e arricchita dal calore dell’esibizione dal vivo.
Nel 1976 esce The New Seldom Scene sempre con la stessa formazione,
mentre nell’album successivo Baptizing fa la sua comparsa Phil Rosenthal
in sostituzione di John Starling. Il successivo Act IV del 1979 segna
anche il cambio di casa discografica e con la Sugar Hill, con la quale
resteranno fino ai giorni nostri, pubblicano ad intervallo di due anni After
Midnight, At The Scene e Blue Ridge, quest’ultimo in
collaborazione con il cantautore Jonathan Edwards.
Siamo nel 1986 ed in occasione dei quindici anni di carriera esce appunto 15th
Anniversary Celebration, registrato live (ed è sempre sul palco che danno
il massimo) con una serie stellare di ospiti a rendere omaggio a quello che era
divenuto uno dei gruppi di riferimento del bluegrass moderno. In questo disco
comincia ad apparire il polistrumentista Lou Reid al posto di Phil Rosenthal.
L’anno successivo viene pubblicato Bluegrass, The World’s Greatest Show,
registrazione di un concerto realizzato con gli Original Country Gentlemen (con
John Duffey nella doppia veste di fondatore di entrambi i gruppi) e con gli
Original New South di J. D. Crowe quasi al completo.
Ma è nel 1988 che avviene un vero e proprio A Change Of Scenery,
testimoniato dall’appropriato titolo dell’album: l’arrivo di T. Michael Coleman
con il basso elettrico al posto di Tom Gray sposta il baricentro del gruppo
ancora di più su sonorità moderne, anche se il successivo Scenic Roots
nel 1990 riporta la band alla tradizione delle origini. Nel 1992, anche se in
ritardo di un anno sulla cronologia, incidono Twentieth Anniversary Concert,
un doppio CD nel quale ripercorrono i loro venti anni di carriera alternando
sul palco le diverse formazioni. Lou Reid lascia la band l’anno successivo ed è
sostituito dal rientrante John Starling, che con la sua morbida e calda voce
ripropone i fasti della formazione originale nel disco Like We Used To Be
del 1994.
L’anno seguente porta diversi cambiamenti: i due musicisti meno
tradizionalisti (Mike Auldridge e T. Michael Coleman) lasciano il gruppo per
tentare, con Mondi Klein, l’avventura come Chesapeake, musica sempre bluegrass
ma molto progressiva. Mike Auldridge comunque si è sempre confermato musicista
assai progressivo: oltre che con i Seldom Scene ha portato avanti una prolifica
carriera solista, con all’attivo una decina di dischi. Nel frattempo anche John
Starling aveva lasciato un'altra volta e quindi la nuova line-up vede, oltre
naturalmente al carismatico John Duffey ed al fido Ben Eldridge, i nuovi
componenti Fred Travers al dobro, Ronnie Simpkins al basso ed un chitarrista di
grande esperienza, Dudley Connell, a suo tempo membro fondatore dei Johnson
Mountain Boys. Con questa formazione esce nel 1996 Dream Scene.
Purtroppo la nuova band non dura molto, perché nel dicembre dello stesso
anno scompare prematuramente John Duffey a causa di un attacco di cuore. Duffey
non possedeva solamente una ottima tecnica al mandolino ed una versatile voce
tenore, ma era l’anima e la vera guida del gruppo, e alla sua scomparsa segue
naturalmente un lungo periodo di incertezza. Il dilemma sulla sua sostituzione
si risolve richiamando Lou Reid, stavolta ovviamente nel ruolo di mandolinista.
Bisogna attendere fino al 2000 per una nuova incisione, ma Scene It All
ripaga pienamente dell’attesa. Un disco pulito e coinvolgente nello spirito dei
primi anni, con il ricordo di John Duffey che trasuda da ogni nota.
Negli anni seguenti si conferma sempre di più il ruolo dei Seldom Scene come
punto di riferimento nel panorama bluegrass, rimanendo tra i gruppi più amati
da tutti gli appassionati.