Seconda puntata
discografica per Larry Cordle, Glen Duncan & Lonesome Standard Time (con rinuncia
di Cordle e Duncan ai loro nomi in favore del più compatto Lonesome Standard
Time).
Nuova formazione, con
Larry Perkins al posto di Mike Bub (ormai fisso con i McCoury) e Billy Rose
dietro (anzi, sotto...) al contrabbasso, e di conseguenza nuovo suono, a mio
parere molto migliore del precedente, in quanto molto più unito e uniforme,
insomma più giusto come suono di gruppo.
Giova per me a questo
nuovo CD anche l'averlo registrato 'live in studio', con scarse sovraincisioni
(e suono della madonna a cura di Rich Adler), e i risultati di tutti questi
cambiamenti riescono ad avere ragione della scelta dei pezzi, forse un po' meno
di impatto di quelli del precedente album.
Intendiamoci, la mano di
Larry Cordle è sempre notevole, con pezzi come Lonesome For You e Kentucky
Thunder che già hanno detto bene a Ricky Skaggs, o Bandit che già
conoscevamo da non ricordo dove (sorry...), o la nuova (per me) intensa The
Tracks We Leave. E così è notevole la scelta di pezzi dal vasto catalogo
del 'vecchio' bluegrass: da Flatt & Scruggs la pacatamente disperata (o disperatamente
pacata) I'm Lonesome And Blue, dagli Stanley Brothers I'm Lonesome
Without You e The Sweetest Love, dalla tradizione la vivace fiddle
tune Sugar In The Gourd.
Poco apprezzabile la
banalotta e un po' ipocrita My Hands Are Tied, ma al recupero arriva la
swing-boogie-bouncy-viaggiante The Bigger The Fool, e siamo a posto.
Nel complesso un CD di
altissima classe, almeno al livello del precedente, e in grado di rinnovare le
nostre comuni speranze per il futuro del bluegrass. E' così che si deve dire,
vero? Ma ci credo, almeno a giudicare dall'altissimo numero di volte che ho già
ascoltato questo CD: impossibile stancarsene.