Ritorna la 'country
sweetheart' canadese con l'atteso seguito di Let It Rain ('97), album
che l'ha portata ai vertici delle classifiche country di tutto il mondo ed al
rango sempre invidiabile di country star. C'è stato molto lavoro e molta lotta
da parte di questa ragazza del New Brunswick per arrivare. Per questo rifiuta
il ruolo di star alla Shania Twain, che non le si addice, per quello più comodo
e meno impegnativo di 'ragazza della porta accanto'. Da quando le majors di
Nashville hanno realizzato il potenziale di questa cantante ed autrice, dalla
voce forte come l'acciaio ma duttile tanto da poter cantare anche le più intime
e delicate emozioni, ha dovuto entrare in competizione per forza con le altre
country-stars dello show-business. Non è un caso che questa nuova produzione
'Made in Nashville' sia stata affidata ad un produttore rock come Keith Olsen (Fleetwood
Mac, Santana, Grateful Dead, Foreigner, Whitesnake...).
Fortunatamente l'uso di
musicisti molto professionali, di studi costosi, e delle tecniche di
registrazione più avanzate, senza contare le esigenze di marketing del prodotto
e della sua immagine, non hanno contaminato la personalità, l'humor, la fresca
vitalità, la vena creativa, la giovanile esuberanza del country-sound del
precedente Let It Rain.
La voce, oltre alla
cantautrice, non ha subito alterazioni sostanziali. There Will Come A Day
ha solo accenti più marcatamente pop-radio in alcuni brani country, dove gli
archi si sostituiscono agli strumenti tradizionali, la melodia viene un po'
troppo enfatizzata, e si sente l'impeccabile perfezione formale di ogni singolo
strumento in una registrazione non meno inappuntabile, ma la sensibilità ed il
sentimento della protagonista sono ancora protagonisti del country e delle
canzoni di There Will.....