Reduce da due notevoli
albums per la Dead Reckoning, uno in chiave 'roots of rock & roll' (Edge
Of The Night) ed un altro in chiave rock-blues (First Blood), oltre
ad una lunga serie di collaborazioni, Mike Henderson ritorna a guidare i
Bluebloods. Mike sembra spingere la sua formazione ai limiti del rockin' blues
sound con Thicker Than Water, secondo CD in questa dimensione.
Chitarrista citato da
Mark Knopfler tra i suoi preferiti, così chiudeva le note di copertina del
primo CD: "gustatevi la magia di un grande blues-man e di una grande
band", Mike si distingue ancora una volta per il personale e trainante guitar-style,
per il meno appariscente ma incisivo lavoro all'armonica.
Attivi dai primi anni
'90, Mike Henderson & The Bluebloods hanno avuto considerevoli esperienze
discografiche alle spalle come side-men (Tracy Nelson, Al Kooper, David Olney,
Kieran Kane, Kevin Welch, Johnny Cash e tante altre produzioni made in
Nashville). Il loro leader, considerato da molti critici e musicisti un
autentico genio della chitarra, è attivo da circa un ventennio ed ha numerose
esperienze alle spalle come leader o co-leader in bands come i Belairs, Snakes
ed altre formazioni con sfortunate esperienze discografiche alle spalle.
Grande interprete di rock
& roll, rockabilly e blues, Mike si trasferisce a Nashville, per tentare la
carriera d'autore e session-men nella vecchia capitale musicale degli States,
alla fine degli anni '80. Trovata fortuna in entrambi i casi, suonando con John
Hiatt, Kevin Welch, Emmylou Harris, Kelly Willis, e scrivendo per Randy Travis,
Fabulous Thunderbirds, Patty Loveless e l'hit song Little Tear per Joy
White che, da sola, gli varrà un contratto per un ambiguo country album per una
major, non rinuncia al suo sogno blues e, nonostante i tanti impegni, tiene in
vita i Bluebloods.
Se Edge Of The Night
vi ha illuminato sulla caratura del rocker, ed il precedente First Blood
sul potenziale di interprete blues, anche se ancora privo di un repertorio
originale, questo nuovo lavoro riuscirà comunque a stupirvi per l'intensità
dell'approccio con il blues per il fervore espressivo e l'esuberanza mai fine a
sé stessa del protagonista.
Accompagnato dal nuovo
pianista John Jarvis (Rod Stewart, Mellecamp, Ringo Starr, Art Garfunkel),
musicista di sicura esperienza e mestiere, e dalla ormai storica ritmica, Glenn
Worf (co-autore di molti brani dell'album), basso acustico, e John Gardner,
batteria, Mike Henderson mostra di avere tecnica e personalità tali da far
invidia a Thorogood ed ai migliori solisti in circolazione in quest'ambito.
L'anonimo e schivo musicista acustico arrivato a Nashville in cerca di fortuna,
diventa un blues-man vestito da cow-boy che può focalizzare tutte le sue
qualità in un suono ben bilanciato tra acustico ed elettrico, vibrante, tanto
asciutto e secco da dare l'impressione di incendiarsi ad ogni istante.
La pulsante ritmica
acustica sostiene alla perfezione l'esuberante ma coordinato lavoro di chitarra
e piano, Jarvis è prezioso tanto in funzione ritmica che solista. Mike
Henderson, cantante-armonicista, oltre che superbo chitarrista, possiede
abilità tecnica e stile non comuni che, uniti al 'feeling for the blues' unico,
al senso dello swing, ed al gusto per il rock (Uranium Rock), fanno di
lui un interprete dal non comune potenziale espressivo per questo genere.
Il sound asciutto ed
incisivo del quartetto sembra sporco e muscolare, ma traspaiono le doti
tecniche fuor dal comune dei musicisti, la carica e la grinta non inferiori
all'eleganza espressiva. Mike ed i Bluebloods riprendono ancora una volta il
repertorio di Sonny Boy Williamson, Mister Downchild, Howlin' Wolf, My
Country Sugar Mama, Stanley Lewis, l'esuberante e swingante Keep What
You've Got e la New Orleans flavoured I Need Me A Car, ma per amore,
non per mancanza di idee.
Prevalgono i brani
originali dello scatenato protagonista, suonati con la tecnica e le
sottigliezze ritmiche di un quartetto jazz, ma anche con la potenza e la
partecipazione emotiva di una barroom band in piena regola (Slow Your Motor
Down).
Chi cerca il 'trait
d'union' con il rock & roll, ascolti Scared Of That Child, brani
come questo emergono da un contesto blues essenziale, di quasi scarna e ruvida
bellezza. Il blues-man dal 'look' da cow-boy ha termini di paragone solo in
quel di Boston, Thorogood e J.Geils & Magie Dick per fare degli esempi, ma
ha un feeling più southern, una matrice più rurale, che lo rende unico (Angel
Of Mercy).
Di fronte ad un album
come Thicker Than Water non resta che inchinarsi ancora una volta alle
molteplici virtù di autore, produttore, musicista, interprete e 'guida' di Mike
Henderson, un inusuale 'hero for the blues'.