I Pine Valley Cosmonauts
si riuniscono per erigere un più che meritato monumento ad una delle più
versatili ed amate figure di tutta l'American-music, il grande Bob Wills. Che
sia arrivato il momento dello 'swing time' per la scena dell'alternative
country Usa?
Sotto l'egida della
'chicagoana' Bloodshot, Captain Jon Langford (Mekons, Waco Bros., Skull
Orchard), chitarra e voce, ha riunito questa volta Tom Ray (Bottlerockets),
basso acustico, Mark Durante (Waco Brothers), pedal steel, Steve Goulding
(Mekon, Waco..), batteria, il geniale musicista di Chicago John Rice, chitarra,
mandolino, violino, banjo tenore, la sezione dei fiati dei texani Poi Dog
Pondering, e la voce di Jane Baxter Miller (Texas Rubies), per formare una
sorta di swing-band anni '90.
Langford non è nuovo ad
imprese del genere, nel '94 aveva già esplorato lo scuro e solitario mondo di
Johnny Cash, pagando un tributo anche a 'the man in black' con un cast più o
meno simile. Per celebrare tanto personaggio, i Pine Valley Cosmonauts hanno
fatto le cose in grande. Si sono trasformati nei Texas Playboys ed hanno
accolto nelle loro fila un variegato cast di vocalist ospiti, Chris Mills,
Jimmy Dale Gilmore, Robbie Fulks, Sally Timms, Brett Sparks, Neko Case,
Alejandro Escovedo, Rico Bell, che aiutano con le loro personalità a
ricostruire lo spirito di una musica e di un sound che, dagli anni trenta in
avanti, è divenuto patrimonio della cultura americana.
Il grande architetto ha
nome Bob Wills, classe 1905, da Limestone, Texas, scomparso nel maggio del '75.
Bob Wills, violinista e bandleader, ha contribuito a cambiare il corso della
country-music e della musica popolare americana. Con la sua creatura, i Texas
Playboys (formati a Tulsa nel '35), una formazione che variava dai 13 a 18
elementi, ha contribuito a fondere, in qualcosa di unico, lo stile country e
western con il pop, il blues, il big band swing, il jazz. Con questa formazione
egli ha introdotto nella musica country la batteria, i fiati, la chitarra
elettrica, rivelandosi una delle più originali personalità della scena
americana per vari decenni. Definirlo il creatore del western swing è
semplicemente limitativo, Wills era un musicista ed un carattere vero,
personaggio a 360 gradi, tanto che, a chi gli ha chiesto cos'era cambiato per
lui dopo l'avvento del rock & roll, ha risposto: "niente, lo suonavo
già nel '28".
Dai ben 19 brani
rivisitati dal suo immenso repertorio, The Pine Valley Cosmonauts hanno cercato
di catturare il variegato spirito musicale di tanto musicista. Il magico ibrido
tra country & jazz, conosciuto come western swing, rivive magicamente
grazie alle inimitabili, e imperdibili, tracce lasciate da Wills e dai Texas
Playboys. Il risultato è eccellente, Langford & Co. seguono, ed eseguono,
queste songs celebri con lo spirito dei revivalisti.
Home In San Antone, cantata dal 'Chicago troubadour'
del momento, Chris Mills, è subito coinvolgente e trascina nel ritmato e
swingante mondo dei Playboys. Il contrasto tra la robusta e roca voce di Mills
con il violino di Rice e la vellutata band caratterizza il brano. Lo stesso si
può dire della non meno personale ed inconfondibile voce di Jimmy Dale Gilmore
che interpreta, tra country e swing, Trouble In Mind. Violino e steel
guitar in bella evidenza con il coinvolto Gilmore. Texas Playboy Rag è
il primo dei tre tipici strumentali del repertorio della band di Wills. Tanto
in questo brano che in Steel Guitar Rag e Panhandle Rag, si
rivivono le magiche atmosfere create dal suo chitarrista ed autore McAuliffe.
L'ex Jody Grind Kelly
Hogan è la prima voce femminile ad entrare in scena, ed interpreta, con grande
partecipazione, un brano caro ad un grande bevitore come Wills, Drunkhard's
Blues. Le altre voci soliste sono Jane Baxter Miller, il veloce
country-swing Times Changes Everything con ottimi arrangiamenti dei
fiati, Sally Timms, una Dietrich-swing in Right Or Wrong, Neko Case, in
coppia con Bob Boyd dei Sundowners, si conferma ricca di temperamento nella
classica Stay A Little Longer, la cow-girl emergente Edith Frost dá voce
alla non facile My Windows Faces The South, jazzata e veloce.
Sul versante maschile da
segnalare Robbie Faulks, una robusta versione, tutta fiati e ritmo, di Across
The Alley From The Alamo da questo contemporaneo honky-tonker, Jon
Langford, romantico e jazzy in Sweet Kind Of Love, clarino e ritmica in
evidenza, oltre a Bob Boyd, Dean Schlabowske (Waco), e Brett Sparks (Handsome
Family). Il gran finale è affidato a Alejandro Escovedo e Langford, che danno
voce ad una delle più celebri melodie di Wills in una cover ritmata ed
incalzante, San Antonio Rose, ai Meat Purveyors, la trasgressiva bluegrass band
texana del momento è supportata dalle belle voci di Joan Of Arkansas e Cherry
Lou per una splendida e godibilissima Take Me Back To Tulsa.
I Cosmonauts rallentano
per un finale d'atmosfera, Faded Love cantata dalla Baxter-Miller, con
Rico Bell e Brendan Croker nelle parti corali. Ballad romantica, nostalgica,
quasi drammatica, ma con un inusuale arrangiamento dei fiati.
Nipoti e pronipoti di
Wills riscoprono il fascino ed il divertimento in puro westem-style, lanciando
un utile messaggio alle nuove generazioni. Una musica di fusione ottenuta
attraverso pure vibrazioni, il tutto fa pensare che Bob Wills fosse anche un
mago....