Ho il
sospetto che il successo di etichette come la Windham Hill abbia installato
nelle menti di alcuni musicisti la convinzione che per vendere meglio si
debbano incidere dischi un po’ mollini... Tale appare infatti, almeno nei primi
ascolti, questo Treasures Untold, ultima fatica di Mike Auldridge.
Le note
dello stesso Mike ci informano che l’intenzione era di ricreare atmosfere da
‘early country music’, e ne prendiamo atto. Il fatto è che tensione, fuoco, e
quello che i critici americani chiamano ‘edge’ sono quasi totalmente assenti in
questo CD, nonostante l’altissimo livello degli interpreti.
Tony
Rice, Doc Watson, Lou Reid, John Starling, Stuat Duncan e compagnia si
affiancano ad Auldridge in esecuzioni splendide e decisamente gradevoli, ma
tutto appare un tantinello ‘Iow key’ per gli amanti della grinta. E non è che
le interpretazioni da ‘crooner’ di classici di Jimmie Rodgers qui proposteci
dallo stesso Mike aiutino gran che a vivacizzare l’atmosfera…
In
sintesi, l’album è di piacevole ascolto, registrato benissimo, e suonato e
cantato come ci si può costantemente aspettare dai nomi sopra citati, ma mi
sembra riservato a un ascolto più da salotto in pelle con bicchiere di
Glenfiddich che da Ford pick-up del 58 sulla Highway 40 leading West, con una scatola
di chicken wings e un ‘six-pack’ sul sedile di destra...