American-Statesman.
Davvero non male per degli esordienti che, insieme, fanno appena un secolo.
A più di
un anno e mezzo di distanza dal promettente esordio intitolato Ante Up,
esce la conferma della validità dei presupposti racchiusi nel CD di esordio.
La
formazione è rimasta immutata a quattro elementi ed il titolo di questo secondo
album, Before They Were Rock Stars la dice lunga sugli obiettivi di
Jason Stolly, Roland Perez, Joseph Deeb e Carter Pagel: diventare rock stars in
un futuro certo non troppo lontano, allorchè questo CD diverrà un ‘collectors’
item’ ed anche Voi potrete dire “l’ho comprato appena uscito…”.
Vale la
pena di precisare che non si tratta dell’ennesima sterile compilation di
outtakes del periodo precedente l’album dell’esordio ufficiale, bensì di
materiale nuovo di zecca, composto interamente da Carter Pagel, ad eccezione di
Rest Safely In My Arms (una rilassata ballata contrappuntata
dall’elettrica solista di Deeb, che ha anche composto testi e musiche del
brano, insieme a Roland Perez) e Lost And Found (opera del solo Deeb).
Il sound
del gruppo non è mutato: un impasto felice di Americana e rock chitarristico
prettamente statunitense che trova i suoi apici in episodi quali Never Give
Up, The Ride e la conclusiva Stone Fox, che non dura solo i 2
minuti e 53 secondi, perché a 3 minuti e 26 secondi il brano riprende in chiave
rock-blues.
Forse non
completamente consono agli standard country ai quali siamo abituati seguendo
queste pagine, ma la fusione fra tematiche country e rock, secondo i dettami
della tanto declamata Americana, è una realtà imprescindibile. Rendiamocene
conto ed allarghiamo i nostri orizzonti.
Contattateli
attraverso il loro management oppure tramite internet (vedi sopra).