Uno dei
filoni più interessanti nel panorama dell’attuale country music (quella più
genuina e non legata alle sonorità artificiose e commerciali di Nashville) è
sicuramente rappresentato dai nuovi cantautori texani, tipo Pat Green, Terry
Hendrix e altri ancora, che rinverdiscono e proseguono in maniera decisamente
ed incisiva una grande tradizione texana di singer/songwriters, spesso
intimisti e solitari, legatissimi alle sonorità della loro terra.
Adam
Carroll e il suo notevolissimo CD d’esordio rigorosamente acustico è
indiscutibilmente uno dei migliori di questo gruppo di giovani texani
emergenti. South Of Town si avvale della produzione del solito
inimitabile Llyod Maines, il quale è presente in quasi tutti gli album che
escono dal Lone Star State (ma dormirà mai costui?).
La
strumentazione del dischetto è parca, sobria, pochi efficaci strumenti che
senza strafare accarezzano le belle composizioni del leader sempre al centro,
con la sua voce matura e la sua inseparabile chitarra acustica; i primi nomi
che mi vengono in mente ascoltando la musica di Adam Carroll sono quelli di Bob
Dylan e Butch Hancock: le sue ballate hanno infatti molto in comune con quelle
scarne, aspre e polverose del bravissimo cantautore di Lubbock.
IL CD
contiene dodici brani, tutti di ottimo livello, composti interamente da Adam
Carroll. L’album si apre con due brani voce, chitarra armonica (suonata sempre
dal nostro amico) di grande presa, Red Banana Blues e Colt, che
piacciono immediatamente e che sono supportati da una più che discreta e convincente
batteria. Si prosegue con Bubble Gum, una scarna folk-ballad voce e
chitarra alla Butch Hancock.
Il nostro
percorso continua con Fortune Teller Eyes e Smoky Mountain Taxi.
La prima è una triste canzone dove è in evidenza la voce espressiva e piena di
sentimento del leader, impreziosita e rafforzata nella sua malinconia dal dolce
e delicato sottofondo della steel guitar suonata dal mago Llyod Maines e
dall’accordion di Lisa Mednick, altro nome molto noto in ambito texano.
La
seconda canzone è invece decisamente più allegra: ottimo il lavoro al mandolino
di Llyod Maines, che la ingentilisce nella prima parte del motivo, il quale è
chiuso da un finale bluegrass piuttosto originale.
South
Of Town, la title
track, è il brano più country del CD ed è molto piacevole: la steel guitar
dell’asso di Austin la fa qui da protagonista.
Stranger’s
Advice è un’altra
bellissima ballata voce e chitarra armonica da grande folk-singer con lo
spirito di Woody Guthrie che aleggia evidente. Continuando nell’ascolto di
questa sorprendente opera prima incontriamo Home Again, un delizioso
brano country-folk dove il nostro mostra tutte le sue considerevoli qualità
compositive: in questa song è strepitoso il mandolino di Llyod Maines, che
ricama la melodia in modo irresistibile.
Cane
River Blues è un
introverso e pigro blues che si ascolta abbastanza volentieri.
Silver
Lakeside e Pokin’
Round In The Ashes sono due canzoni dolci e romantiche, che si avvalgono
del contributo vocale della brava Terry Hendrix, altro nome emergente del
firmamento texano. Il disco si chiude con Lacy, una folk ballad voce e
chitarra, con il tenue accordion di Lisa Mednick sul fondo che conferisce al
motivo un suggestivo alone malinconico.
Per
concludere posso tranquillamente affermare che South Of Town è un
debutto davvero imperdibile, da ascoltare e apprezzare lentamente nelle fredde
serate d’inverno che verranno, per scoprire un nuovo grande cantautore.