Una cosa è certa. Qualche anno fa, quando solo l'idea del basso
elettrico mi faceva accapponare la pelle (allora ero un purista esasperato), un
album così l'avrei stroncato senza mezzi termini,
sbagliando probabilmente. Ancora oggi sono molto affezionato agli album più
acustici di Berline & Co.,
ma i gusti cambiano, si modificano e quando alla base c'è una solida
preparazione dei musicisti, questo o quel brano possono piacere meno, ma nel
complesso il tutto può risultare piacevole.
E' il caso di Fiddler's Dream
dove ritroviamo i Sundance in una veste decisamente country. Un album adatto agli
amanti dello stile Nashville, con batteria, pianoforte, steel-guitar,
il tutto di contorno al fiddling sempre perfetto di
Byron Berline. Non un album invece adatto agli
affezionati del genere più tradizionale anche perché ben lontano dalle prime
incisioni dei Sundance (con Crary
e Hickman).
Tutti gli attuali componenti della band
vengono da importanti esperienze precedenti; non parliamo di Berline, l'elenco
non potrebbe finire più, ma SkipConover
e RickCunha sono già ben
noti al pubblico italiano.
Anche dal
punto di vista vocale l'album merita attenzione, ed in particolare nel brano
che chiude la seconda facciata, quel Wildwood
In The Pinescon due cori non accompagnati in
stile gospel veramente eccellenti.
Le registrazioni, tutte dal vivo, risalgono al 1982. All’Appaloosa va il merito di aver ripescato e stampato il
materiale.