Questa popolare band di Austin, esponente del
cosiddetto fenomeno 'trash bluegrass' o 'bluegrass-punk', arriva ad un
appuntamento importante proprio grazie ad una delle label storiche di country e
bluegrass. Il quartetto di musicisti guidato dal songwriter Danny Barnes,
banjo, chitarre, mandolino ed armonica, con l'inusuale
formazione che comprende Mark Rubin, basso acustico e tuba, Ralph White III,
violino ed accordion, ed il transfuga newyorkese Bob Grant, mandolino e
chitarra, si esprime in una dimensione musicale molto compiuta e strettamente
legata alla tradizione della musica 'americana'.
Collaudatissimi, grazie a più di mille concerti insieme, i Bad Livers si confermano con Hogs On The Highway
formazione duttile e coraggiosa, in grado di trasmettere un'energia contagiosa.
Sono più legati alla tradizione, quasi alle convenzioni dei generi stessi, di quanto
le etichette lascino supporre.
Seguendo Hogs On The highway il
viaggio parte dal profondo sud del Texas per un peregrinare lungo un non tanto
immaginario southern-trail che li porta sino a Memphis. Ed
il viaggio non è solo tra i generi, tutti ben rappresentati, ma tra le epoche
stesse. La tradizione country di Jimmie Rodgers e Hank
Williams si stempera nel western swing e nel bluegrass, l'old-time music si
arricchisce di citazioni non meno irriverenti dei testi. La musica popolare non
ha segreti per Danny Barnes ed i suoi compagni di viaggio. La tradizione folk, magnificamente riscritta, è riletta con dissacrante
ironia unita ad un trasparente amore.
Nella musica dei Bad Livers, dove le parti
corali non sono meno brillanti di quelle strumentali, troviamo un pò delle jug band
di un tempo. Si parte da Doc Watson per arrivare, con brani come The National
Blues, a Ry Cooder. Se vedete Hogs On The Highway,
seguiteli, sarà un piacere ed un divertimento.