SUZANNE CHAWNER: "On primrose hìll" (Round Tower Music RTM CD
67)
La Round Tower da tempo mostra sensibile attenzione verso nuovi nomi e
nuove forme cantautorali. La presentazione di Suzanne Chawner va quindi accolta
con interesse per la fiducia da accordare alla label in questione. Va detto
subito che tale credito, ancora una volta, è stato speso bene: l'esordiente
cantautrice si rivela una piacevole scoperta ed andrà seguita con attenzione.
L'avvertenza iniziale è di non farsi influenzare troppo dalla voce della
Chawner che richiama il timbro di Suzanne Vega. L'accostamento, naturale ed
immediato, rischierebbe di compromettere la corretta comprensione del lavoro in
esame, a discapito dell'onestà compositiva della nostra. On Primrose Hill
è opera di grande sensibilità ed equilibrio. Solo dopo
diversi ascolti si riesce a penetrare nel delizioso
affresco posto in essere dalla cantautrice.
I brani, tutti a firma della Chawner, si susseguono
intensi, senza rivelare, di primo acchito particolari differenze tra loro. Solo
con pazienza è possibile afferrare appieno la delicatezza e la piena
individualità di Let Him Go, John Delaney
e Mean Mandolin, i brani che più di tutti hanno toccato le corde
sentimentali di chi scrive. L'atmosfera dominante è quella, sospesa e sognante,
e per questo malinconica, di chisi
trova turbato dalle inquietudini della vita e sceglie, quasi per difesa, di
ripiegarsi su se stesso, abbandonato alla riflessione paesaggistica.
Eccellente è il lavoro degli archi e particolarmente
riuscito è il lavoro di Chris Haigh al violino e di Julia Palmer al cello. Su
questo raffinato tappeto sonoro domina Suzanne Chawner che, accanto ad una
notevole padronanza vocale, offre un assaggio di cosa voglia dire accarezzare
le corde di una chitarra.
Consigliato a chi intenda
disintossicarsi dalle miserie giornaliere.