Questa band è una delle tante realtà che popolano il grande panorama
della musica in generale, e del bluegrass nel nostro caso specifico. Realtà
piccole, locali, ma non per questo meno apprezzabili di chi ha avuto più
fortuna. Certo, il suono è scarno e gli arrangiamenti sono essenziali, le voci
non sempre sono all’altezza e confrontati con altri gruppi di fama scompaiono
decisamente, però il loro approccio è onesto e coerente, forse poco raffinato
ma gradevolmente ruspante.
Il buon Cecil Hall è il leader della band, nonché proprietario del Dominion
Valley Park, ameno luogo di villeggiatura per camper in Virginia, ai piedi
delle Blue Ridge Mountains (un gran bel posto dove stare, come dice la loro
pubblicità) con tre festival bluegrass l’anno. È anche proprietario
dell’etichetta Weslyn Records, con all’attivo una manciata di dischi
distribuiti ai frequentatori e non solo, e naturalmente è un tipo che ha tanta
voglia di suonare. E così tutto il cerchio si chiude: parrebbe facciano musica
per i villeggianti, ma lo fanno principalmente per loro stessi ed il risultato,
qualunque esso sia, è in second’ordine rispetto al piacere di suonare e di
stare insieme con la musica. E questa è, sempre, la cosa più importante.
Cecil Hall suona la chitarra e canta, e nei primi anni ’70 ha lavorato
un paio di stagioni con Charlie Monroe. Un’altra cosa importante è che tutti i
pezzi sono a loro nome, non solo di Hall ma anche del banjoista Jeremy Stephens
e di altri membri la band, ed alcuni non sono neanche male, vivaci e ben
strutturati, specialmente gli strumentali. L’ascolto è tutto sommato piacevole:
un corroborante tuffo nella semplicità di un bluegrass super tradizionale. Mah,
forse in un ipotetico viaggio negli USA, si può mettere in conto una scappata a
trovarli.