Continua la saga dei
fratelli Chip e Tony Kinman: dopo la fortunata, ma ormai lontana, esperienza
come Rank & File ed a tre anni dalla pubblicazione del primo Cowboy
Nation, ecco arrivare questo nuovo A Journey Out Of Time, sul quale
la Shanachie ha puntato, visto il successo della cowboy song di questi ultimi
anni. Certo siamo ben lontani dalla tradizionale ispirazione di Don Edwards o
dei Sons Of Joaquin, poiché come sempre, i Kinman non si fermano al recupero di
un linguaggio musicale, ma ci mettono del loro, garantendo un risultato
concretamente personale. Proponendosi di scrivere della cowboy music, i due si
lasciano prendere dal loro retaggio country punk, trasmettendo un'impostazione
dark alle sonorità cristalline del loro minimalismo strumentale e, se
inesorabilmente l'atmosfera si fa un pó greve, mancando totalmente di quella
freschezza paesana che spesso si alterna alla malinconia del cowboy solitario,
indubbiamente il feeling cresce e diventa intimamente contagioso.
Il sound è rigorosamente
legato al basso ed alla voce cavernosa di Tony Kinman, alle percussioni appena
accennate di Janie Spidle e, soprattutto, alla chitarra acustica di Chip
Kinman, bravissimo con poche note a risultare elegantemente descrittivo ed a
riuscire ad ambientare strumentalmente il brano a sonorità texane, piuttosto
che messicane o dell'Arizona.
Il ricorso a cover è
ridotto al minimo e la band riprende Back In The Saddle Again di Gene
Autry e Roy Whitley e due splendidi traditional come Shenandoah. Tutte
le altre composizioni sono originali e firmate dai due fratelli che, calatisi
sotto i loro larghi capelloni, hanno ridefinito i caratteri di una musica
tipicamente americana, ricca di tradizione ma troppo spesso dimenticata.
Seconda uscita discografica per i due fratelli Kinman, Tony (voce, basso e chitarra) e Chip (voce, chitarra ed armonica) e per il batterista Jamie Spindle, che ha sostituito il defezionario Taco John...