Nuova prova discografica per il fenomeno
Chris Thile che dopo aver preso un periodo di pausa con i Nickel Creek ed aver
lasciato alla spalle i lavori da solista, si cimenta con questo ambizioso
progetto e compagni di viaggio. Chris Eldridge alla chitarra e voci, Greg
Garrison al basso e voci, Noam Pikelny a banjo e voci, Gabe Witcher al fiddle e
voci, i fratelli Punch.
Per recensire il CD in questione devo fare
una precisazione su quello che e’ il mio personale punto di vista musicale. Da
sempre apprezzo tutte le idee innovative e tutto quel che si scosta dal già
sentito. E’ per questo che chi legge le mie recensioni trova gruppi talvolta
meno conosciuti e comunque rivolti ad un universo acustico non chiuso in schemi
predefiniti. Infatti, e spero di non crearmi nemici, non amo i gruppi che
suonano da trent’anni sempre e solo bluegrass od old time o qualsiasi altro
genere, sempre nello stesso modo e stile. Preferisco di gran lunga situazioni
in cui la creatività dei musicisti è al servizio delle idee per arricchire
l’arte del mondo della musica.
Gente che ha qualche cosa di proprio da dire.
Ma tutto questo ha un limite. Mi spiego. Se e’ vero che amo le nuove strade è
pur vero che anche le sperimentazioni alla fine devono risultare gradevoli e
fruibili. Per intenderci non capisco il free jazz. Quello che voglio dire,
ritornando al CD, che pur non discutendo la bravura dei singoli, la musica che
ne esce è assai poco orecchiabile e assai poco gradevole. Non e’ necessario
suonare cose impossibili per dimostrare quanto avanti si è. Unica nota positiva
i testi che invece sono intensi. Quindi per concludere e non dilungarmi troppo
in questo mio filosofeggiare, un CD che non consiglio e che trovo assolutamente
difficile e poco piacevole. Risparmiate i vostri euro e dollari.