Nuovo lavoro per i Bearfoot
Bluegrass, originariamente solo Bearfoot poi trasformatisi perché in Alaska, da
dove provengono, nessun banjoista della loro età era di loro gradimento. Al
cambio del nome ha anche fatto seguito una nuova strada musicale non più
orientata verso il bluegrass tradizionale ma verso un bluegrass moderno e
progressivo con aperture alla country music d’autore. Anche la formazione, pur
rimanendo molto giovane, ha subito dei rimaneggiamenti e vede ora ancora Mike
Mickelson alla chitarra e Jason Orris al mandolino affiancati da Kate Hamre al
contrabbasso, Odessa Jorgensen e Angela Oudean al violino. La
sezione ospiti presenta Larry Atamanuik alla batteria e percussioni,
Alison Brown al banjo, Andy Hall degli Infamous Stringdusters al dobro, Todd
Phillips al contrabbasso e Andrea Zonn della James Taylor band al violino.
Le undici tracce si
alternano tra tradizionali, brani originali di composizione della band ed
alcune cover riarrangiate. Sempre molto belli gli impasti vocali dove spiccano
le tre voci femminili. Decisamente non un disco bluegrass ma un lavoro che ha
del bluegrass, dell’old time music, della new acoustic music, del tradizionale,
e sicuramente delle idee. Tra l’altro la presenza della batteria e delle
percussioni non è mai invadente ma arricchisce con molto gusto i vari passaggi.
Cito tra tutte la cover di Don’t Let Me Down di
John Lennon e Paul Mc Cartney qui riproposta con la voce di Odessa Jorgensen e
la struttura a metà strada tra la ballata country ed il bluegrass ma senza
banjo. Tra le canzoni originali della band il mio elogio va a My One True
dal testo intenso e riflessivo che scorre su un arrangiamento scarno ma di
grande fascino e bellezza.
Li avevamo lasciati che
suonavano del buon fresco bluegrass con un ottimo drive ma li ritroviamo cresciuti
e maturati, molto ma molto più intriganti. Un CD da non sottovalutare.