Storica band del panorama
bluegrass italiano con il punto di riferimento di molti mandolinisti italiani,
quel Massimo Gatti che con estrema disinvoltura passa dal suonare brani jazzy e
gipsy a grismanate, dal bluegrass tradizionale a quello moderno. A fargli
ottima compagnia il solido chitarrista Leo Di Giacomo, la pietra miliare Dino
Barbè al banjo, Ignazio Sanfilippo (ora sostituito da Icaro Gatti figlio di
Massimo) al contrabbasso e la voce calda e perfetta di quel personaggio di
simpatia che è Perry Meroni. Come ospiti Dulio Galletti al fiddle, Phil
Leadbetter al dobro e Ugo Binda alla chitarra gipsy nel rifacimento di Tu Vuò Fa L’Americano.
E sottolineo subito il
brano appena citato e la title track Volare che
sono qui riproposte in versioni a cui vanno tutti i miei complimenti. Tre gli
strumentali Road To Louisville, Bluegrass Stuff Breakdown e The
Barn che portano la firma di Massimo Gatti. Per tutti vale la pena di dire
che la freschezza e l’allegria che ne scaturisce sono una bella linea comune.
Chiude il lavoro un classico Big Spring di Bill Monroe che ancora una
volta ci fa capire quanto questi Bluegrass Stuff possano insegnare in Europa
come si suona il bluegrass con la b maiuscola. Non a caso la loro biografia è
ricca di premi ricevuti nei vari festival.
E’ un album assolutamente
da avere. Tra l’altro molto bella ed originale anche la copertina che ispira da
subito simpatia e ben predispone all’ascolto.