Noi tutti amanti del bluegrass di qualità
abbiamo ben chiaro in mente e nelle nostre orecchie il sound
preciso ed inconfondibile di Doyle Lawson e dei suoi Quicksilver. E’ ormai lui
il ‘grande vecchio’ dell’ambiente, colui che nutre il
rispetto di tutti, noi compresi, e che è il depositario dell’eredità lasciata
dal Father of Bluegrass cioè Mr. Bill Monroe.
Bene, conoscendo i suoi lavori ed ascoltando
l’opera prima di Darren Beachley non passerà inosservato che qualche cosa di
familiare esce dalle casse del nostro stereo! Infatti
Darren è stato per anni prima il bassista e voce cori, e poi chitarra e voce
solista di quei mitici Quicksilver che sono stati e sono tutt’ora una preziosa
palestra e trampolino di lancio per molti. Inutile dire quindi che il
background c’è, il groove pure, in somma: il ragazzo la
scuola l’ha avuta, sa il fatto suo e si sente. Assolutamente all’altezza il
fior-fior di amici che lo accompagnano in questo che è
stato definito un super gruppo cioè il grande Mike Auldridge al dobro e cori,
niente meno che Tom Gray al contrabbasso (entrambi fondatori dei Seldom Scene),
Mark Delaney al banjo (vedi Country Gentlemen), Norman Wright al mandolino e
cori (vedi Bluegrass Cardinals e Country Gentlemen), e per finire il nostro
Darren a chitarra e voce solista.
Il sound dei
quattordici brani che compongono l’album è bello, pulito, con momenti di poesia
sottolineati dalla voce dolce e tenorile di Beachley. Tutto il lavoro è molto
in linea con il regolare standard bluegrass, bello l’impatto sia degli
strumenti che dei cori, suono pulito ed accattivante,
sempre all’altezza dei musicisti.
In conclusione un ottimo lavoro, scorre
gradevole traccia dopo traccia e per chi è musicista
mette la voglia di imbracciare il proprio strumento e ‘andarci dietro’, come si
usa dire.