Nelle
note di copertina si legge “… una jam session è una
spontanea conversazione musicale ed una forma d’arte. Uno scambio
artistico tra i vari musicisti e la loro storia …”. A questo punto
prendi sei fenomeni che rispondono ai nomi di Mark O’Connor
violino, Chris Thile mandolino, Frank Vignola e Bryan
Sutton chitarra, Byron House e JonBurr contrabbasso, li raduni in una sala
confortevole, scegli un po’ di brani comunemente conosciuti, dai il “herewe go” e il gioco e fatto.
Si apre con un’infuocata Granny White Special
dal sapore bluegrass quasi estremo, per proseguire
con qualche influenza swing di Gipsy Fantastic. Alla
terza traccia troviamo Macedonia, firmata Mark O’Connor e Sam Bush, dove il lavoro del duo mandolino
violino è fenomenale. Decisamente swing invece l’atmosfera di Swingin’ On The ‘Ville, mentre in stile bossa è la traccia cinque Soft Gyrations,
per poi ritornare allo swing alla Reinhardt & Grappelli di Pickles On
The Elbow.
Un'altra occhiata al
mondo bluegrass con Don’t LetYour Deal Go Down che qui acquista un groove particolare ed affascinante. In The Cluster Blues,
dove il titolo identifica cosa ascolteremo, un gran blues scritto da O’Connor e qui interpretato da questa super band in modo
impeccabile e con una serie di assolo favolosi tra cui quello di Frank Vignola
perfettamente a suo agio nell’ambiente. Chiude l’album l’immancabile e sempre
straordinaria Minor Swing di DjangoReinhardt & StephaneGrappelli, qui riproposta in versione da brividi alla
schiena.
Da una band simile non ci
si poteva aspettare di meglio, un album bellissimo che ho riascoltato più volte
di seguito da quanto sia carico di energia. Penso che chiunque si avvicini a questo Jam Session speri in
un secondo e magari anche terzo episodio. Consigliatissimo.