Prima prova discografica
di Jason Bailey, un giovane nuovo mandolinista che si affaccia al mondo della
new acoustic music, quelli che dal dopo Grisman & Rice è stata alimentata
da ascoltatori attenti che non si sono mai fermati alimentando la loro curiosità
continuamente in tutte le direzioni. Di dodici tracce ben nove portano la firma
del nostro. La band che lo accompagna include vari nomi e ospiti noti quali
Andy Leftwich, Byron House, Scott Vestal e Rob Icks.
Si va dal brano
d’apertura Just One Of Those Swings in perfetto stile jazz con un ottima armonica ed un’altrettanto ottima batteria a dare
il giusto feeling, all’irlandeseggiante seconda traccia The Adevnture Of
Shannon Cerli con tanto di bodran a scandirne il ritmo. Un pizzico di
bluegrass in Devil’s Millhopper che precede la ballata Only Human
scritta da Melissa Shelly Barry e cantata da Jaunell Carrerday. Pazzy Srow
in cinque quarti, intrigante e geniale. September In The South, che dà
il titolo al progetto, ritorna alla ballata country con un pizzico di
bluegrass. Dreams con Michelle Corre alla voce, è degna di essere
paragonata alle canzoni di più famosi songwriter americani, molto appropriato
l’inserimento di una chitarra elettrica. Shiloah Waters ancora dal
sapore d’Irlanda precede Yes And No di Wayne Shorter dove Bailey
affronta uno dei grandi maestri del jazz moderno con rispetto e consapevolezza.
I Don’t Wanna Know firmata e cantata da Michelle Corre, è una ballata
country che riascolto volentieri tant’è intensa. No, I’m Kidding è
nient’altro che un fiddle tune che attinge da vari altri fiddle tunes ben più
famosi, da mestierante furbone. A chiudere l’album Eleven, Eleven in duo
mandolino e mandoloncello, d’atmosfera e con accenni di musica classica, ottimo
saluto di commiato.
E bravo Jason, ottimo
inizio! Album da assaporare nota per nota, canzone per canzone.