Fred Carpenter e Tim May
possono essere nomi sconosciuti ma hanno un passato ricchissimo di esperienze
in ambito country, folk e bluegrass.
Fred Carpenter dai primi anni ottanta ha fatto parte della
Tony Rice Unit incidendo due dischi in tre
anni, poi, per altri tre è stato membro dei Dillards
e di seguito della Hot Band di Emmylou Harris. Dopo
queste esperienze è stato in tour con stars come
Ronnie Milsap, George Strait,
SuzyBogguss, Ricky Van Shelton, Paul Overstreet e
Barbara Mandrell, continuando a dedicarsi alla
carriera solista e alla passione per il violino.
Tim May è stato per almeno un ventennio chitarrista e session man nell’area di Nashville, suonando con Patty Loveless, John Cowan e Eddie Rabbitt con cui è stato in tour, collaboratore della
rivista FlatpickingGuitar
Magazine e membro della bluegrass band Crucial Smith con la quale ha inciso un paio di dischi.
Dal 2008 Carpenter e May
hanno unito le loro forze dando vita ad un duo
particolarmente eclettico e duttile dal punto di vista delle influenze,
svariando dal bluegrass alle influenze celtiche, dal
jazz delle origini al folk. Carpenter & May è il perfetto quadro
della loro proposta, dodici brani in cui il punto di unione è l’estrema perizia
strumentale, la purezza degli arrangiamenti e l’approccio vivo e propositivo. Ad unire il fiddle di Fred
Carpenter e la chitarra acustica di Tim May c’è il contrabbasso di Charlie Chadwick, eccellente e sempre puntuale.
Si apre con una cover
sorprendente ma azzeccata della beatlesianaWe Can Work It Out
per poi proseguire con la celeberrima Cherokee Shuffle,
le atmosfere irish di IsleOfInishmore – Aire/Dance WithMee la personale
versione di IfYou’re
Ever In Oklahoma di JJ Cale. Quattro brani e
quattro diverse influenze. Il resto è abbastanza noto come provenienza, da Lady
Be Gooddi George e Ira Gershwin a Blue And Lonesomedi
Bill Monroe, da Miss The Mississippi a Whiskey BeforeBreakfast, tutte proposte con grande grazia e
talento.
Disco piacevolissimo e
consigliato anche ai non addetti ai lavori.