La favola artistica e
personale di DaveCarter,
musicista e poeta dalla vena sopraffina, e Tracy Grammer,
strumentista talentuosa a chitarra, banjo, violino e mandolino, è durata dal
1996 in cui suonarono per la prima volta insieme a Portland, Oregon ad un
maledetto giorno del luglio del 2002 quando un attacco di cuore portò via la
vita di Dave a poco meno di cinquantanni.
In mezzo ci sono sei dischi, tre usciti dopo la morte di DaveCarter, di cui Little BlueEggè l’ultimo graditissimo capitolo e che
contiene undici registrazioni effettuate nell’arco di sei anni dal 1997 al 2002
e ritrovate quasi per caso in occasione di lavori di archiviazione del
materiale inciso in quel periodo. Alcune sono completamente inedite, altre sono
nuove versioni di brani già incisi, ma quello che più conta è che questo disco
riporta all’attenzione dei fans e degli appassionati
di rootsmusic l’arte e il
lirismo di un artista che poteva dare molto di più alla causa della canzone
d’autore d’oltreoceano.
L’intelligenza, l’onestà
intellettuale, la sensibilità e la genuinità di DaveCarter sono ancora una volta presenti in queste canzoni, con
Tracy Grammer a sostenere ogni nota con amore e
grazia, dando un suo fondamentale contributo alla riuscita di una proposta
intensa e notevole. E’ quantomai difficile fare una
graduatoria di merito ma mi sento di sottolineare la
forza espressiva dell’iniziale Better Way,
del feeling americana di Hard EdgeOfLivin’, della splendida
melodia folkie di Way OverYonder In The Minor Key firmata da Woody Guthrie per il testo e da Billy Bragg
per la musica, di Amazon, della bellissima Gypsy
Rose.
E’ comunque tutto il
disco a godere della ispirata arte della coppia Carter
& Grammer e ghiottissima è l’occasione per
ricordare la loro fulgida avventura.