Secondo album a carattere
strettamente natalizio (il primo è l'ormai classico Pretty Paper) per William
Hugh Nelson, canuto cittadino di Abbott, Tx, classe 1933, meglio noto in tutto
il mondo come Wìllie Nelson. La sua classe è fuori discussione; lo si può amare
o detestare, ma non si può essergli indifferenti. Sarà per la sua
personalissima voce, per il modo tutto suo di suonare la chitarra con le corde
di budello (gut-string guitar) o per il carisma che la sua figura sprigiona, ma
un'aura di rispetto lo accompagna dovunque.
Anche questo suo nuovo
album natalizio, inciso con la fedelissima sorella Bobbie Nelson al piano, è
dotato di un fascino impalpabile, sobrio, grave, eppure pervaso di
quell'ottimismo concreto che fa parte della figura stessa del nostro
immarcescibile texano.
Con il solo aiuto della
sua chitarra acustica, del piano di Bobbie, della batteria discreta di Freddy
Fletcher e del basso e dei flati di Jon Blondell, Willie da vita ad un nuovo
capolavoro che concilia il nuovo con il conosciuto, il tradizionale con
l'innovativo, per fondere il tutto in un'unica essenza, pervasa di quella
personalità tipicamente 'Nelsoniana' che ha caratterizzato le sue cose
migliori.
Per buona misura il
vecchio Gene Autry concede un'apparizione vocale nel suo classico natalizio Here
Comes Santa Claus e Kimmie Rhodes, consolidata cantautrice texana, aiuta
Willie alle background vocals. Il resto lo vede indiscusso protagonista insieme
alla sua inconfondibile chitarra acustica solista.
Come non commuoversi in
presenza della sua cover di White Christmas dell'immortale Irving
Berlin, o della sua versione dell'altrettanto classica Silent Night?
Anche il suo unico brano originale, l'iniziale El Nino (che chiude anche
il CD in versione strumentale) è destinato a divenire un nuovo classico:
ricordatevelo.